da tuttoscuola.com
Per questo l’Anief ha preso l’iniziativa di mettere a disposizione degli interessati un modello di diffida e messa in mora da inviare alla Ragioneria territoriale di competenza (ufficio pagatore della provincia in cui si è svolto il servizio) e presso la scuola dove attualmente il supplente presta servizio. “Qualora l’amministrazione, a seguito della ricezione del modello di diffida, non provveda entro 8 giorni a corrispondere le somme dovute“, si legge in un comunicato dell’Anief, il sindacato si mette a disposizione degli interessati per l’adozione delle “strategie legali per la risoluzione del caso“.
Strategie che faranno riferimento al rispetto degli articoli 35 e 36 della Costituzione italiana: “la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni” e “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto“. Su questa base l’amministrazione sarà chiamata al tempestivo pagamento degli stipendi “assieme ai dovuti interessi (proporzionali all’entità del ritardo)“.